Ne abbiamo sentite di tutti i colori: fa bene, fa male, fa ingrassare, rovina il sonno. Eppure è una delle pratiche che gli italiani (che possono) apprezzano di più, non solo in vacanza.
Avrete capito che stiamo parlando del RIPOSINO POMERIDIANO, la classica siesta post-prandiale che verrebbe quasi naturale dopo un pranzo sostanzioso (soprattutto tenuto conto che più volte abbiamo sottolineato i vantaggi di una nutrizione energetica a pranzo e una cena più contenuta la sera).
Il riposino del pomeriggio è dunque per molti di noi una tradizione seducente, alla quale è difficile rinunciare.
Ma cosa dicono gli esperti?
Scopriamolo insieme, analizzando pochi punti che forse non conoscevate, che riguardano proprio la siesta pomeridiana.
- DORMIRE DOPO PRANZO NON FA INGRASSARE: chi dice il contrario esprime una convinzione priva di fondamento scientifico. Tuttavia, tolto questo, non significa che sia del tuto salutare. Infatti, il classico torpore che avvertiamo subito dopo pranzo è dovuto al lavoro di digestione che il nostro corpo comincia a produrre. Addormentarsi senza che la digestione sia stata completata potrebbe causare problemi e malesseri. Per cui ricordate: mai dormire, né praticare sport appena dopo mangiato. Piuttosto rilassatevi sul divano, su una poltrona o occupate il tempo aiutando la digestione con una buona passeggiata.
- IL RIPOSINO DEI BAMBINI: nonostante quanto appena riportato, possiamo dire che, al di là dei tempi previsti per la digestione, mettere a letto i bambini per far fare loro un riposino pomeridiano è una buona pratica. Nei bambini dai 3 ai 5 anni andare a letto nel pomeriggio per un’oretta ha un effetto particolarmente positivo.
- MA ALLORA LA PENNICHELLA FA BENE O MALE? Recenti studi (svilupati anche con la collaborazione dell’agenzia spaziale americana) hanno dimostrato che la pennichella pomeridiana non è affatto pericolosa per la nostra salute, a patto però di soddisfare alcuni requisiti fondamentali: in primo luogo, bisogna che venga fatta a digestione avvenuta. Come abbiamo detto, il processo digestivo è importante, ed interromperlo mentre si dorme può provocare disagi fisici. Inoltre, nei soggetti adulti, il sonnellino non dovrebbe mai superare un ciclo del sonno, attestandosi dunque sulla durata di non più di una mezz’oretta, in modo da non interrompere il sonno durante la fase rem. Ricordiamo che interrompere il ciclo sonno veglia può produrre effetti indesiderati come insonnia o emicranie, ma gli studi hanno dimostrato che 25 minuti di sonno tra le 13 e le 15 possono essere ben assorbiti dal corpo di una persona adulta, facendoci affrontare la seconda metà della giornata con più energia.
Abbiamo dunque sdoganato l’idea che il sonnellino pomeridiano può far bene alla nostra salute, se praticato con correttezza e senza esagerare.
Nel mondo, l’aumento di produttività legato a questa pratica è stato notato non solo dagli scienziati, ma anche dal mondo del lavoro: infatti i neuropsicologi dell’Università del Saarland, in Germania, spiegano che la pennichella è un vero e proprio toccasana per la memoria, la cui potenza aumenta di cinque volte. Gli americani della Sleep Foundation ritengono che il riposino pomeridiano amplifichi del 40 per cento la creatività di una persona. Ed ancora i benefici riguardano la riduzione dello stress, dei problemi cardiovascolari, il miglioramento del metabolismo.
Ma il riposino pomeridiano sta prendendo piede anche in alcune importanti aziende, come Microsoft. D’altra parte la Nasa aveva avvertito, tra l’altro, che dormire per una ventina di minuti nel pomeriggio aveva migliorato del 34 per cento le prestazioni professionali dei suoi piloti. Nel quartier generale di Google a Sydney ci sono speciali “nidi” dove riposarsi dopo la pausa pranzo. In Olanda è nato il siesta bar (10 euro per un’ora di stacco), che sta prendendo piede anche in Francia.